E’ morta Nita, l’orsa salvata dal circo in Lituania e accolta in Abruzzo
L’orsa Nita, sopravvissuta agli abusi di un circo lituano, è morta all’età di 23 anni nel Parco Nazionale d’Abruzzo, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in un ambiente più dignitoso.
La triste fine di Nita, una vita segnata dalla sofferenza e dal salvataggio
Nita, un’orsa che aveva vissuto in cattività e sfruttata nei circhi della Lituania, è venuta a mancare il 23 gennaio 2025 all’età di 23 anni nel Parco Nazionale d’Abruzzo. La sua morte è stata confermata da un referto dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, che ha stabilito le cause legate all’età avanzata. Prima di quel triste momento, Nita aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita nel centro visite del Parco, a Pescasseroli, dove gli animali salvati vengono accolti in ambienti più ampi e naturali rispetto alle condizioni in cui erano stati costretti a vivere prima.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo ha voluto dedicare un commovente messaggio di addio all’orsa: “Nita non era un orso bruno marsicano, ma averla avuta con noi è stato un grande privilegio. La sua presenza ci ha permesso di osservare quanto questi animali possano somigliarci e, forse, proprio per questo motivo risultano così affascinanti. Nita ci mancherai!”
Una storia di sofferenza e salvataggio
Nita non faceva parte della sottospecie marsicana, la specie autoctona degli orsi che abitano l’Appennino centrale, ma era un orso bruno europeo proveniente dall’Est Europa. Nel giugno del 2020, insieme ad altri due orsi, Greta e Brumo, Nita è stata trasferita in Abruzzo, dove ha trovato rifugio dopo essere stata salvata da un circo in Lituania, dove era costretta a vivere in gabbie strette e a esibirsi per il pubblico. La sua storia si inserisce in un contesto di abusi simili subiti anche da altri animali nelle stesse circostanze.
Il gruppo di orsi salvati, che includeva anche Greta e Brumo, ha avuto un destino difficile. Greta, la più anziana, è venuta a mancare nel 2022, lasciando Brumo come unico compagno di Nita. Nonostante il trauma della cattività, Nita ha trovato una certa serenità nel Parco, dove è stata accolta in un’area protetta con vasche, alberi e spazi ampi dove rifugiarsi. Sebbene l’area fosse limitata rispetto al suo ambiente naturale, era comunque un miglioramento rispetto alle condizioni disumane dei circhi.
Gli ultimi giorni di Nita
Negli ultimi giorni della sua vita, Nita ha mostrato segni di apatia e difficoltà nei movimenti, sintomi che si sono rivelati essere il risultato di un quadro clinico complesso, comprendente pleurite, insufficienza epatica e ipertrofia cardiaca. Il referto del Parco ha rivelato che la salute di Nita era gravemente compromessa, e il suo decesso è stato il tragico epilogo di anni di sofferenza.
L’operazione di salvataggio di Nita è stata parte di un importante progetto di recupero degli orsi provenienti da abusi in Europa dell’Est, sostenuto dall’Associazione Salviamo gli Orsi della Luna e in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo. Questo progetto ha offerto agli orsi un’opportunità di vivere gli ultimi anni in un ambiente più adatto e dignitoso, lontano dalle atrocità della cattività.