I Cani e il loro mondo

Zoo cinese sotto accusa per cuccioli di cane travestiti da panda

Una polemica scoppiata sul web riguarda lo zoo di Taizhou, che ha presentato alla sua mostra cani colorati per sembrare panda. Defendendo la pratica, lo zoo sostiene che non stanno ingannando i visitatori.

Zoo di Taizhou e la polemica dei ‘Cani Panda’

Lo zoo di Taizhou, situato nella provincia di Jiangsu, è al centro di una polemica scoppiata sul web dopo l’esposizione di cani Chow-Chow tinti in bianco e nero per assomigliare a dei panda. Questa esibizione, denominata “cani Panda”, è stata inaugurata il 1 maggio. Ai visitatori è stato addebitato un biglietto di 20 yuan (circa quattro euro) per osservare la nuova attrazione, che ha suscitato molte critiche tra gli utenti della rete. “Questa è solo una nuova esposizione che offriamo ai visitatori. Non addebitiamo costi aggiuntivi. La dicitura che definisce i cani Chow-Chow è corretta e descrive esattamente cosa sono, quindi non stiamo ingannando i nostri visitatori”, ha dichiarato un addetto dello zoo davanti alle accuse dei detrattori riguardo la presunta pubblicità ingannevole.

Difesa dello zoo e critiche degli animalisti

Un portavoce dello zoo ha difeso la mostra dei cani Panda: “Le persone si tingono anche i capelli. La tintura naturale può essere utilizzata sui cani se hanno il pelo lungo. Allo zoo non ci sono panda e per questo motivo volevamo farlo”. Tuttavia, permangono forti dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni dell’ente e sulle eventuali conseguenze della colorazione sulla salute dei cani. Non è la prima volta che lo Zoo di Hangzhou si trova al centro di polemiche simili. Nel 2023, infatti, aveva negato l’accusa che alcuni dei loro orsi fossero persone in costume. Nel mese di luglio di quello stesso anno, un filmato di un orso del sole malese, chiamato Angela, che camminava sulle zampe posteriori divenne virale, scatenando il sospetto che l’animale fosse un essere umano travestito da orso.

Altri precedenti nei zoo cinesi

Altri zoo cinesi sono stati accusati di aver tentato di spacciare cani con la pelliccia tinta e tagliata per lupi o gatti africani. L’ultimo caso sembra però rispecchiare più un maltrattamento dei poveri cani che una truffa ai danni dei frequentatori dello zoo. Questi episodi suscitano interrogativi sulle questioni etiche e sulle normative vigenti nei paesi coinvolti. Hanno anche acceso un intenso dibattito online, con molti utenti che si schierano contro queste pratiche di “maquillage” degli animali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *