Moglie e marito si separano e abbandonano la loro cagnolino tra i rifiuti, ritrovata stremata e senza forze
Accucciato nell’immondizia e gravemente malato, il piccolo Pietro è stato soccorso da un volontario e ora riceve le cure necessarie in attesa di una nuova famiglia.
Trovato tra i rifiuti, senza forze né aiuto
È stato lasciato solo, come un oggetto rotto, in mezzo a una distesa di rifiuti nella periferia di Vittoria, in provincia di Ragusa. Il protagonista di questa drammatica vicenda è Pietro, un cagnolino di appena 7,5 kg, abbandonato da una coppia in seguito a una separazione. Nessuna pietà, nessuna premura: solo una ciotola d’acqua e tanta solitudine.
A lanciare l’allarme è stata una cittadina che, dopo aver inutilmente contattato i Vigili Urbani, ha deciso di rivolgersi all’OIPA Ragusa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali). Un delegato si è recato sul posto, trovando l’animale accasciato al suolo, quasi privo di forze, circondato da cumuli di immondizia.
Unica nota positiva in un contesto tanto desolante: un cittadino straniero, mosso da compassione, ha voluto offrirgli una scatoletta di cibo. Un piccolo gesto che ha rappresentato il primo segnale di salvezza per Pietro.
Le condizioni critiche e l’inizio delle cure
Trasportato d’urgenza presso una clinica veterinaria, il quadro clinico del cane si è rivelato preoccupante. “Febbre alta, emocromo fuori norma, forte anemia, pieno di zecche”, ha riferito l’OIPA. I controlli hanno poi evidenziato la presenza di leishmaniosi e erlichiosi, due malattie infettive gravi e potenzialmente letali se non curate.
Dalla ricostruzione dei volontari è emerso che il cane sarebbe stato allontanato dopo una serie di incomprensioni tra i proprietari, che avrebbero deciso di disfarsene in modo brutale. Grazie alla collaborazione con alcune volontarie dell’Anpana, è stato possibile trovare per Pietro un primo stallo temporaneo, dove ha iniziato a ricevere cure costanti e un minimo di serenità.
Pietro si riprende e cerca una nuova casa
Le condizioni di Pietro stanno lentamente migliorando. “Ha ricominciato a scodinzolare e a giocare con la pallina”, raccontano i volontari, “ma ha ancora bisogno di tempo per recuperare le forze”. Solo quando sarà stabilizzato e pronto, si cercherà per lui una famiglia adottiva, capace di offrirgli l’affetto e la sicurezza che gli sono stati brutalmente negati.
L’OIPA ha condiviso la sua storia sulla pagina Facebook ufficiale, accompagnandola con un appello al senso di responsabilità dei cittadini: abbandonare un animale è un atto crudele, oltre che un reato.