Salvato un cane, cambiata una vita: la storia di Jackie Charlebois e gli Shiba Inu
La storia di Jackie Charlebois è quella di un incontro fortuito che ha segnato un cambiamento radicale nella sua vita, portandola a dedicarsi anima e corpo al salvataggio di cani, in particolare della razza Shiba Inu. Un episodio casuale, mentre passeggiava sulla spiaggia con il suo Husky, ha messo Jackie di fronte a un cane che non conosceva, ma che avrebbe cambiato il corso della sua esistenza. Questo incontro ha dato inizio a un impegno che l’ha vista, nel corso degli anni, salvare e riabilitare oltre 860 Shiba Inu.
L’incontro che ha cambiato tutto
Nel 2008, durante una passeggiata sulla spiaggia di Fergus, Jackie Charlebois ha incontrato un cane che non aveva mai visto prima, un Shiba Inu. La razza, che Jackie scoprì essere giapponese e originariamente utilizzata per la caccia, ha attratto subito la sua attenzione per la sua vivacità e il suo aspetto distintivo. Il cane, di colore marrone e nero, si avvicinò con energia e curiosità. La proprietaria, che lo stava accompagnando, spiegò che si trattava di uno Shiba Inu, una razza che Jackie non aveva mai incontrato prima. Quell’istante fu il primo passo verso una nuova passione che avrebbe presto coinvolto tutta la sua vita.
Un impegno che cresce giorno dopo giorno
L’incontro con quel cane fu solo l’inizio. Poco tempo dopo, Jackie iniziò a lavorare in un canile a Toronto, dove si prese cura di una cucciola di Shiba Inu di nome Mika, che non aveva superato i controlli veterinari. Affezionatasi a Mika, Jackie decise di adottarla, e da quel momento nacque una connessione profonda con questa razza. Iniziò a conoscere più a fondo le problematiche degli Shiba Inu, spesso abbandonati per via della loro personalità forte e indipendente, che non sempre si adattava alle aspettative dei proprietari.
Con l’intento di fare di più, Jackie si unì a un gruppo di appassionati che si occupava di salvataggio di cani, incontrando due donne che avevano fondato Shiba Rescue Gta. In poco tempo, Jackie assunse il ruolo di coordinatrice del rifugio, portando avanti il suo impegno per il salvataggio e la riabilitazione degli Shiba Inu. Oggi, il suo rifugio ha accolto ben 861 cani, e la sua vita è dedicata completamente a questo scopo. “Il salvataggio è una malattia: una volta che ci sei dentro, non puoi più uscirne”, afferma Jackie, consapevole dell’impegno che il suo lavoro comporta.
Le sfide del salvataggio
Pur essendo una razza affettuosa e intelligente, gli Shiba Inu sono anche noti per essere cani difficili da gestire. Jackie spiega che, nonostante non tutti i cani abbiano problemi comportamentali, alcuni necessitano di un addestramento mirato. “Sono cani indipendenti, con una mente acuta. Possono facilmente mettersi nei guai. Molti si innamorano del loro aspetto, ma non sono pronti ad affrontare il loro carattere dominante”, racconta Jackie. Le sue parole raccontano un impegno che non si ferma mai, fatto di momenti difficili, ma anche di immense soddisfazioni, come quella di vedere un cane riabilitato e finalmente trovare una famiglia pronta a dargli l’amore che merita.
Il salvataggio di un cane non è solo un atto di compassione, ma un impegno che richiede tempo, risorse e un’incredibile dedizione. Jackie, con il suo impegno quotidiano, ha dato una nuova speranza a centinaia di Shiba Inu