La triste storia di Aaron, il cane maltrattato e abbandonato
Un cane abbandonato e ridotto a uno scheletro: la storia di Aaron, il Pit Bull che ha sofferto per mesi in un appartamento
La drammatica vicenda di Aaron, un cane Pit Bull di sei anni, ha suscitato sdegno e rabbia in tutta Italia. Il cane, abbandonato in un appartamento in provincia di Como, è stato trovato in uno stato di salute devastante, ridotto a uno scheletro. Pesava solo 14 chili, un terzo del suo peso normale di 40. Secondo le indagini, Aaron aveva ingoiato circa due chili di plastica, gomma e stracci nel disperato tentativo di placare la fame. La sua sofferenza è durata mesi e nonostante i tentativi di salvataggio da parte dei veterinari, il suo corpo ormai esausto non ha resistito. La morte di Aaron rappresenta un caso terribile di maltrattamento e abbandono che ha scosso profondamente l’opinione pubblica.
Un cane abbandonato dalle autorità: la responsabilità di chi lo doveva proteggere
La storia di Aaron inizia quando il suo proprietario viene messo in stato di fermo e allontanato dalla sua abitazione per motivi che non hanno nulla a che vedere con il cane. Come denunciato dall’attivista Federica Bianca Inauge, le stesse autorità che avevano allontanato il proprietario avrebbero dovuto prendere in carico il cane, ma invece hanno lasciato Aaron in balia di una situazione tragica. Il cane fu affidato alla sorella del proprietario, che lo consegnò a un’amica di famiglia, Dalila, con l’intento di prendersi cura di lui per qualche mese. Purtroppo, Dalila non ha adempiuto ai suoi doveri e ha lasciato Aaron chiuso in casa, senza cibo e senza acqua. La sorella del proprietario, preoccupata per le condizioni del cane, portava cibo e denaro, ma le rassicurazioni che riceveva non corrispondevano alla realtà. Le foto e i video che venivano inviati erano vecchi e non mostravano le reali condizioni di Aaron. Col tempo, le comunicazioni con Dalila si sono interrotte, aumentando i sospetti della sorella del proprietario.
Il ritrovamento di Aaron e le reazioni della società civile
Solo dopo quasi un anno, la verità è venuta a galla. Il padre di Dalila è entrato nell’appartamento e ha trovato il cane in condizioni disastrose: pelle e ossa, circondato dai suoi escrementi. Trasportato d’urgenza in una clinica veterinaria a Milano, i medici hanno cercato di salvarlo rimuovendo il grosso bolo di materiali ingeriti. Purtroppo, nonostante l’intervento tempestivo, Aaron è morto poche ore dopo. La notizia della sua morte ha suscitato indignazione e dolore tra le organizzazioni animaliste. La LAV, una delle principali associazioni italiane per la protezione degli animali, ha denunciato la vicenda alle autorità giudiziarie. Sara Leone, portavoce della LAV, ha sottolineato l’importanza della responsabilità umana nei confronti degli animali, affermando: “Ogni essere umano ha una responsabilità nei confronti degli animali con cui vive”. L’associazione ha anche lanciato un appello affinché vengano inasprite le pene per chi maltratta e abbandona gli animali.