Mia: 1596 cani adottati, ma nessuno la sceglie
Il triste racconto di Mia, un cane che attende da 4 anni in un rifugio di essere adottata, nonostante abbia visto oltre 1500 animali trovare una famiglia.
Una vita da “cane sfortunato”
Mia s’incammina sulla strada della vita in una cuccia di canile. A soli nove giorni di età essa venne salvata insieme alla madre da un caso di maltrattamento degli animali. La sua storia ha avuto un barlume di speranza quando per quattro mesi venne ospit,ata in una famiglia adottiva. Tuttavia, a causa di incomprensioni con l’altro cane di casa, Mia trovò la strada del rifugio ancora una volta. Da quel giorno in poi, il suo box divenne la sua casa, mentre si faceva strada nel cuore di tutti coloro che la incontravano, quasi come se un “timbro di cane sfortunato” le fosse stato affisso sulla fronte.
Mia e la sua lunga attesa
Claire Hoffman, una delle persone con cui Mia ha stretto un legame più stretto al Southridge Animal Center della Rspca, afferma: “Purtroppo Mia era solo una piccola cucciola quando è arrivata da noi e ha trascorso quasi tutta la sua vita in un canile”. Mia ha visto 1.596 animali essere adottati, di cui almeno 400 cani. Eppure, nonostante tanta solitudine, i suoi amici non le permettono di abbandonare la speranza. Hoffman continua: “Ha avuto un inizio di vita davvero difficile e, nonostante la sua prima esperienza in condizioni di vita terribili, le abbiamo mostrato tutto l’amore possibile ed è diventato un cane davvero adorabile”.
Speranza per il futuro
Nonostante le difficoltà, Mia non ha mai perso la speranza e nessuno sembra capire perché nessuno l’abbia ancora scelta. Mia ha bisogno di una famiglia disposta a dedicare tempo e amore alla sua formazione. <>Hoffman suggerisce: “Ci piacerebbe davvero che avesse un giardino sicuro dove possa giocare a calcio e divertirsi girovagando”. Infine, l’ultimo pensiero di Hoffman riguarda l’individuazione di “un proprietario che possa dedicarle il tempo e l’attenzione individuale che merita e che possa aiutarla ad adattarsi alla vita in casa”. Ci uniamo alla speranza che la storia di Mia trovi presto il meritato lieto fine che è in grado di raccontare.